Le parole del Lunedì/  VOLUME

«Abbassa la voce». In monastero, l’ascesi del volume della voce è forse una delle più difficili. Sempre necessaria, mai del tutto compiuta.

Sì: è davvero difficile abbassare la voce. Perché significa, sotto sotto, mettere in silenzio il proprio io, sempre pronto ad emergere, sempre bisognoso di far sentire agli altri che esiste.  Abbassare la voce aiuta a restare in contatto con la realtà, nei suoi aspetti addirittura dolorosi e controversi. Quando rinuncio alla “coperta di Linus” della mia musica a tutto volume, ecco che divento raggiungibile da altri suoni, forse anche sgradevoli, eppure tanto reali.

La verità non ha bisogno di essere gridata. Siamo nel tempo di Avvento: la nascita di Gesù non è accompagnata dal clamore dei media dell’epoca, ma avvolta da tanto silenzio, interrotto appena dal magnificat di Maria, o dai gesti carichi di cura di Giuseppe, o dai passi affrettati dei pastori. Persino la voce di Giovanni Battista, colui che ha per missione di annunciare la venuta del Messia, va a poco a poco diminuendo, a mano a mano che Gesù cresce.

Abbassiamo la voce: per diventare attenti ai passi di Dio verso di noi, sensibili al dolore del mondo, intorno a noi.

Commento

  1. Gianfranco dice

    Grazie!
    Buona settimana!

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