Viviamo insieme la Pasqua del Signore Sabato 15 Aprile Veglia Pasquale


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La Veglia pasquale è la  «madre di tutte le sante veglie»: essa deve cominciare dopo l’inizio della notte o terminare prima dell’alba della domenica. Il fuoco che divampa sul braciere posto in un luogo adatto fuori della chiesa deve essere l’unica fonte di luce a dissipare le tenebre della notte.

La Liturgia della luce (o lucernario) è il momento che apre la celebrazione: il buio della notte è vinto dalla luce del cero pasquale, acceso al fuoco benedetto mentre il sacerdote o il diacono pronunciano queste parole: «La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito». Rischiarata dalla sola luce del cero e al seguito di questo “prezioso” lume, simbolo del Risorto, la nostra assemblea si incammina verso la chiesa e l’altare, mentre alla fiamma del cero vengono gradualmente accese anche le candele che ognuno tiene in mano. In questo nostro incedere non solo rappresentiamo, ma prendiamo consapevolezza di essere realmente la Chiesa che cammina pellegrina nella storia verso la Gerusalemme celeste dove Dio sarà l’unica luce (cf Ap 22,5). “Questa notte”, cioè quella che ha conosciuto il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto, è luminosa più del giorno, è “inondata” di splendore. «Questa è la notte», si ripete a più riprese nell’Exultet, il grande annuncio pasquale dai toni poetici e suggestivi, cantato dopo che l’assemblea ha fatto il suo ingresso in chiesa; in questa affermazione più volte ripetuta la Chiesa riconosce che il momento presente, che essa sta vivendo nella storia e nella liturgia, si inserisce nella storia della salvezza ed è anch’esso pervaso dalla luce che Dio fa risplendere per liberare e salvare. L’Exultet riconosce nella colonna di fuoco, che guidava il popolo d’Israele nell’Esodo, gli antichi presagi di questo lume pasquale; richiamando ancora il racconto della Pasqua ebraica, esso afferma che «questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello, che con il suo sangue consacra le case dei fedeli». Quello che è importante ricordare, è che nella veglia pasquale, la Chiesa non celebra solo un fatto accaduto, la resurrezione di Cristo, ma «celebra ogni evento di salvezza che dalla Pasqua di Gesù è come attratto e condensato in essa» (M. Ferrari, Fedeltà nel tempo. La spiritualità dell’anno liturgico, 2010).

Allora si comprende bene anche la scelta delle letture che compongono la Liturgia della Parola, secondo momento della Veglia, in cui vengono richiamati gli eventi principali della Storia della Salvezza. Dall’Antico Testamento ascoltiamo il racconto della creazione (Gen 1,1 – 2,2); del sacrificio di Isacco (Gen 22,1-18); del passaggio del Mar Rosso (Es 14,15 – 15,1); la fedeltà di Dio Creatore e Redentore (Is 54,5-14); la chiamata ad un’alleanza eterna (Is 55,1-11); la guida splendente della luce del Signore (Bar 3,9-15.32 – 4,4); la promessa di un cuore nuovo (Ez 36,16-28). Dal Nuovo Testamento ascoltiamo un brano della Lettera ai Romani sul battesimo e il Mistero pasquale (6,3-11) e poi l’annuncio della risurrezione che quest’anno (ciclo A) è proclamato dal Vangelo secondo Matteo (28,1-10).

Terzo momento della Veglia è la Liturgia battesimale, che possiamo definire come la “Pasqua della Chiesa”. Infatti, come già ti ho scritto, proprio perché la Veglia va compresa come celebrazione di ogni evento di salvezza che scaturisce dalla Pasqua di Cristo, essa «è percepita dalla comunità cristiana fin dal II secolo d.C. come il “luogo naturale” della celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo-cresima-eucaristia), nei quali la salvezza “tocca” l’esistenza concreta dei singoli credenti» (M. Ferrari, op. cit.). Momenti principali della Liturgia battesimale sono: la professione di fede battesimale, il battesimo dei catecumeni, l’aspersione con l’acqua dell’intera assemblea. Laddove non vi sono battezzandi durante la Veglia né si deve benedire il fonte battesimale, la memoria del battesimo (rinnovo delle promesse battesimali e l’aspersione dell’assemblea) avviene dopo la benedizione dell’acqua lustrale, mentre ognuno tiene in mano la candela accesa al cero pasquale.

La nostra identità battesimale sta proprio nell’essere stati “immersi” nel Mistero pasquale, associati a Cristo nella sua morte e resurrezione!

Nell’Area Dowload è possibile consultare e scaricare la Introduzione al Triduo pasquale

Il programma

22:00 - 00:00 Solenne Veglia Pasquale. Al termine benedizione delle uova e scambio degli auguri