Le parole del Lunedì/ CORSA

Chi non conosce quella sensazione ricca di energia, traboccante di vitalità, della corsa?
La corsa non è la fuga. La fuga ha in sé un che di scomposto, disordinato, mosso dal panico, o dal timore, o da una minaccia.
La corsa invece ha davanti a sé una meta ben precisa, e si muove agile, mantenendo un ritmo costante, leggera e solenne.
C’è soprattutto una stagione della vita in cui correre diventa quasi un’urgenza: la giovinezza.
Oggi conosciamo le corsette del fitness, che hanno di mira la forma fisica, da ritrovare o mantenere: corse individuali per mete individuali.
Ma quando si corre da giovani, provvisti della benzina delle proprie gambe, in genere si hanno di mira mete ben precise, poste oltre se stessi: un incontro al quale non mancare; una vittoria da agguantare; un appuntamento da non perdere.
Gli anni poi passano, e lo sappiamo: a poco a poco, la smettiamo di correre.
Però c’è un modo di attraversare le situazioni, di mantenersi nella carreggiata del vivere, che conserva lo stile della corsa: se le gambe non riescono più ad avere l’agilità di un tempo, è dentro, nel cuore, che ancora è possibile ritrovare quell’antico slancio.
Il Risorto vuole comunicarci il suo inconfondibile tocco di vita, perché ritroviamo il gusto della corsa. Sperare è precisamente correre col cuore.
Correre verso di Lui che sa di te, che ti ha caro; che ti ama, che ti è accanto. Che ti precede, sempre.

Commenti(2)

  1. Lucia Alloggia dice

    Grazie
    E tante preghiere per la pronta guarigione di Suor Monica.
    🙏🏻

  2. Giuseppe dice

    Sì, carissime Sorelle, la CORSA ha davanti a sé una meta ben precisa ed è bello notare come quanto avete scritto trovi poi riscontro preciso nelle Scritture:
    In quei giorni Maria si alzò e andò “in fretta” … (Lc 1,39)
    In quel tempo, [i pastori] andarono, “senza indugio” … (Lc 2,16)
    [I discepoli di Emmaus] E partirono “senz’indugio” e fecero ritorno a Gerusalemme … (Lc 24, 33)
    C’è sempre una precisa pianificazione nella CORSA perché come dice San Paolo (Rm 12, 1) ci accostiamo sempre al Signore in maniera razionale (rationabile obsequium vestrum), è questo il nostro culto spirituale! Grazie, carissime.

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