Davanti alla tua Croce: la tua morte – Sabato santo 2025

Umile Gesù, Vorrei avvicinarmi al roveto ardente della tua morte, in questo giorno che faccio tanta fatica a vivere: come sarebbe più facile saltare alla festa di domani. E invece ci sono queste lunghe ore che non vorrei sciupare nei preparativi pure importanti.

Sabato santo.  È il giorno del tuo riposo nel cuore della terra.

Sì, hai voluto conoscere la nostra morte, freddo privo di vita.

Chiudo gli occhi, e nel buio ritrovo la tua prossimità.

Fammi entrare almeno un poco, Signore, nel tuo silenzio. Spoglio, essenziale, privo di ogni rumore. Mi mette un po’ a disagio, perché mi costringe a rientrare dentro di me, penetrando quella corteccia di cose poco importanti che è la mia corazza quotidiana.

Forse questo giorno è santo proprio per darmi la possibilità di riconciliarmi con la morte. Mi fa tanta paura, non ci vorrei pensare, eppure lei non se ne va, mi sta sempre incollata, pronta a divorarmi. Cerco di difendermi riempiendomi di cose e di rumori, ma in fondo lo so che non serve a nulla.

Aiutami a riconciliarmi con la prospettiva della fine. Mia e delle persone che amo. Aiutami ad accettare dalle tue mani la sofferenza e la morte. Quella che un giorno busserà alla mia porta, e quella che ogni giorno viene a visitarmi.

E se mi aiutasse, questa sorella così temuta, a comprendere meglio come muovere i miei passi?

In questo giorno così spoglio di tutto, mi resta ancora la preghiera, con cui venire a te: poche parole, tanto tacere.

La preghiera, la sola veste a ricoprire questa mia povera carne. Nel Sabato Santo lungo tutta la vita, e per l’eternità.

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