Prova a farci caso: nel tuo vocabolario, quali sono le parole che ricorrono più di frequente? Le parole non sono mai solo parole, ma rivelano tanto del nostro profondo, di ciò che ci sta a cuore, di come intendiamo la vita, di cosa sia importante per noi. “Dimmi come parli
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Sete di leggerezza. Chi di noi non l’ha mai provata? Eppure, che fatica rinunciare al peso delle nostre corazze, soprattutto quelle invisibili e interiori, fatte di infinite difese e autodifese. Arrivare a disarmarsi delle proprie paure, tensioni, così come dei tentativi di autosalvezza. Madre Alessandra ha percorso con coraggio una
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Stare davanti al volto dell’altro, così come essere immersi nei chiaroscuri delle situazioni, è come avere fra le mani un forziere sigillato, uno di quei bauli descritti in certi romanzi d’avventura, contenenti enormi tesori: ti domandi come fare ad aprirlo. Guardi attentamente, lo studi, lo rivolti di su e di
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Certe parole hanno un peso che nemmeno sospettiamo. Lì per lì ci potrebbero far sorridere, o potremmo tacciarle di ingenuità. Quando Madre Alessandra parla di candore, infanzia, semplicità, intende un punto di maturazione profonda della sua fede, passata attraverso il vaglio di tante prove. Niente di naïf. Dalle cose patite,
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Se vuoi sapere quale stile abbia il tuo dialogo con Dio, basta che guardi allo stile delle tue relazioni con gli altri… Nel vocabolario della Madre, infanzia evangelica è anche sinonimo di coerenza. Sì: esigente e impegnativa, l’infanzia così cara al Vangelo ci conduce all’unità della nostra persona, a partire
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Quando arriva la sofferenza, è ancora possibile un’alternativa allo scoraggiamento che vede solo buio: lasciar fare a Dio, affidandoci a Lui con la remissività di un bambino: è questo il “candore” tanto caro a Madre Alessandra. «Sete di candore. Ma che cos’è, in questo stato di sofferenza e di ombra,
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Vogliamo parlarti di lei. Diciassette anni fa come oggi, Madre Alessandra nasceva al cielo. Diciassette anni: un lungo tempo di assenza, ma sarebbe meglio dire un tempo in cui abbiamo imparato a sentirla ancor più tra noi, continuando ad esserci madre. Monaca agostiniana, Madre Alessandra ha saputo camminare mano nella
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Quando qualcosa cattura la nostra curiosità, saltano tutte le collaudate giustificazioni del tipo: “Non ho tempo, vado di fretta”. Il tempo lo troviamo, e pure abbondante. Trafelate e cariche di commissioni, nelle viuzze ingarbugliate dello Scalo di Rossano. Dal muro di un sottopasso ci compare una scritta. Forte come un
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Liberatorio. Il salto dice di una meta raggiunta, di un’ansia superata, dell’aprirsi di nuovi sentieri. Scioglie una gioia a lungo trattenuta. Forse anche combattuta e sofferta. Anche se per pochi istanti, lascia sospesi, privi dell’appoggio rassicurante della terra. Un salto sbilancia, protende, destabilizza. Ci sono tappe della vita segnalate da
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Fotografare il cielo non è così consueto. Ci si ritrova in molti a immortalare scorci di borghi, o suggestioni di paesaggi, o le sempre inedite sfumature di albe e tramonti. Ma il cielo così com’è, con nuvole passeggere o colori plumbei, non desta lì per lì immediata attrattiva. Condividere la
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