Le parole del Lunedì/  FERITA

cuore ferito di Agostino che contempla la Trinità

Enorme la forza della parola: può trasmettere la vita ma anche procurare la morte.

Mentre tutto il resto si ferma alla superficie di ciò che siamo, le parole riescono a penetrare in profondità, fino ad imprimere un segno sul cuore, provocandogli una ferita.

Se non ci fermiamo alle prime reazioni, se non ci blocchiamo nel risentimento, scopriamo che le ferite ricevute da parole impalpabili come l’aria ma più taglienti di una spada ci costringono a riflettere, a lavorare su noi stessi per cercare un senso ulteriore; qualcosa a poco a poco matura: il dolore è, nonostante e attraverso tutto, un formidabile pedagogo.

A ben considerare, sono proprio quelle ferite, tanto spesso indicibili e indescrivibili, a provocare delle aperture: come se il cuore avesse in certo modo bisogno di quei pertugi che pure lo fanno sanguinare.

Oggi in tutta la Chiesa e in particolare nella Famiglia Agostiniana si fa memoria della Conversione di S. Agostino: uomo della parola, lui che spese tutta la vita ad annunciare, predicare, catechizzare. Ma soprattutto, uomo della Parola, perché lui per primo si riconobbe toccato dentro, in profondità, dalla Parola del Vangelo. Non lettera morta, ma viva e anzi fatta carne: la persona di Gesù, Parola dolce e potente, serissima e misericordiosa insieme, l’unica in grado di trasmettere la vita anche quando corregge, quando ferisce.

Il giovane Agostino, orgoglioso retore, consapevole del suo talento e tanto pieno di sé, venne conquistato dalla dolce forza di Gesù-Parola, che riuscì a fendere lo spessore del suo cuore e a incidergli una ferita indelebile.

Da quella ferita nacque il cuore nuovo di Agostino, riordinato attorno alla passione per Dio e per l’uomo.

«Ciò che sento in modo non dubbio, anzi certo, Signore, è che ti amo.

La tua parola mi ha ferito il cuore, e io ti ho amato».

(Confessioni 10, 6)

 

Agostino contempla la Trinità cuore ferito

Foto: Agostino, con il cuore ferito dalla carità,  contempla la Trinità (icona scritta da Giovanni Piccirillo)

Commenti(3)

  1. Rosa Urso dice

    Complimenti a Giovanni Piccirillo per la bellissima icona.

  2. Piera Romanelli dice

    Molto bella l’icona, ma ancor più belle e profonde le parole che mi fanno meditare. Grazie. Piera

  3. P. Pietro Bellini dice

    Alla ferita d’amore di Agostino vorrei accostare la ferita d’amore di S.Rita, la più grande discepola di Agostino. Da Cascia p. Pietro Bellini

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