Le parole del Lunedì/ ASSUNZIONE

Assunzione di Maria

Il Ferragosto lo comprendiamo subito; l’Assunzione, facciamo molta più fatica. Eppure, se domani godremo di un giorno di festa, sarà proprio grazie a Maria, la Madre, assunta anima e corpo in cielo.

Assunzione: cerchiamo di avvicinare ciò che significa, partendo dal termine così come lo intendiamo nel nostro immaginario quotidiano.

È una notizia davvero buona quella di essere stati assunti, riconosciuti idonei per un determinato lavoro. In questo caso, l’assunzione ci riscatta dalla precarietà, dal dover attendere all’infinito una stabilità. Ecco sì: assunzione ha molto a che fare con la stabilità. Quando restiamo senza nessuno che ci assuma, che cioè ci faccia parte del suo gruppo di lavoro, ci sentiamo come personaggi in cerca di autore, con un’identità liquida, ancora tutta da scoprire.

Stabilità non significa calma piatta, ma sicurezza dell’aggancio appropriato.

C’è un solo aggancio sicuro e stabile per il nostro essere: in Dio. Maria si è preparata all’aggancio con l’eternità stabile di Dio attraverso una vita di SÌ non solo grandi, ma anche piccoli: fatti di distacco, obbedienza, offerta silenziosa e tanto ascolto. Questo è stato il solco umile in cui la sua fiducia ha camminato. Mano nella mano con Dio.

Ma il nostro essere ha anche una profonda sete di identità: cioè, di conoscere davvero chi siamo, quale sia la nostra dignità, a cosa siamo chiamati, quale sia il nostro compimento. Sta qui la nostra piena stabilità.

Una parola di S. Giovanni si fa particolarmente luminosa per noi: «Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1Gv 3, 2): siamo crete fragili, argille esposte a mille crepe ad ogni minimo sobbalzo, eppure, nella nostra debolezza di peccatori, siamo figli amati. In questa nostra identità ci viene donato di camminare e crescere, così come Maria ha camminato, e ora coi suoi occhi di carne luminosissimi e puri contempla in una gioia senza fine il Volto di Dio.

Nei preparativi di una festa così densa di bellezza come quella di domani, in cui potremo celebrare Maria e insieme con lei guardare con speranza al compimento del nostro aggancio in Dio, facciamo che non manchi il preparativo più importante: quello del nostro cuore, rivolto al cielo. Attraverso un ritaglio di tempo, una preghiera semplice, una piccola luce accesa. Anche la cura di questi dettagli ci aiuta ad alimentare il desiderio e la gioia per quell’aggancio che anche per noi è preparato, per puro dono.

Commenti(3)

  1. Cinzia dice

    C’è una cosa, a partire da quei piccoli e grandi SI’ che Maria pronuncia, che ce la rende ancora più grande: la sua capacità di intercedere per noi presso Dio. Quei SI’ diventano, in tal modo, rivolti a Lui: “Vuoi?”. E’ così che si compiono i piccoli ed immensi miracoli di ogni giorno. Anche Lui dice SÌ .

  2. Giuseppe dice

    Benedetto XVI, in una delle sue catechesi (20 giugno 2007, Sant’Atanasio di Alessandria), ci ha ricordato come “Dio si sia fatto uomo perché l’uomo diventasse Dio”.

    Per fare da ponte a questo progetto tra cielo e terra è stata “assunta” una donna, Maria, che liberamente accettando l’incarico portatole dall’angelo Gabriele è divenuta “Figlia” del Padre, “Madre” del Figlio, “Sposa” dello Spirito Santo, “Tempio” della Santissima Trinità!

    L’Assunzione di Maria è la dimostrazione più bella del divino che può essere in noi.

  3. P. Giuseppe Magliani dice

    Grazie della condivisione, insieme lungo sentieri di luce.
    P. Giuseppe

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