Le parole del Lunedì/  MARE

Lo colleghiamo automaticamente a ferie spensierate e allegre, svago a fondo perduto e relax a tutto campo. Ma forse così rischiamo di perderne il meglio.

Il mare ci racconta qualcosa di Dio: la sua immensità, il suo mistero così profondo, abissale.

Ecco perché S. Caterina da Siena pregava:

«O eterna Trinità, tu sei come un mare profondo,

in cui più cerco e più trovo,

e quanto più trovo,

più cresce la sete di cercarti.

O abisso, o Trinità eterna, o Deità, o mare profondo!»

(Dialogo della Divina Provvidenza, cap. 167).

 

Il mare ci chiede di contemplarlo: ha molto da dirci.

È vastità in cui affondare lo sguardo, specie in certe ore del giorno, quando tutto è silenzio e le cose dormono ancora.

È voce che richiama ad un oltre: al di là delle nostre rive, altre terre sono lambite dalle stesse acque, che non solo separano, ma anche congiungono.

È profondità ricca di mistero: attira e suscita timore; incanta e incute paura; accende il desiderio di sondarlo e solcarlo, e ci ricorda il nostro limite di fragili creature.

È massa fluida, come fluida è la vita: agitata, instabile, malferma.

È, tragicamente, la destinazione dei nostri rifiuti, e il destino di tanti rifiutati.

alba sullo Ionio

Commenti(2)

  1. Laura aliotta dice

    Grazie care Sorelle di queste belle immagini. Il mare, il sole e la terra tutta canti lode al suo Creatore!

  2. Giuseppe dice

    “There is enough for everybody’s need and not for everybody’s greed”.
    Il mare ci insegna quanto sia vero questo pensiero del Mahatma Gandhi che rima solo in lingua inglese e che possiamo tradurre in italiano con “Ce n’è abbastanza per i bisogni di tutti e non di ciascuno e non per l’avidità di tutti”.
    Un esempio: la pesca del tonno è aumentata del 1000% negli ultimi 60 anni ponendolo a rischio di estinzione. Un moderna nave può pescare oltre 100 tonnellate di pesce in un solo giorno, questo quantitativo era una volta la pesca di un anno.
    Contemplare il mare? Sì… ricorrendo all’etimologia della contemplazione (cum templum) per imparare a fare silenzio e decodificare i segni allarmanti che quotidianamente ci invia e che ci aiutano a correggere la rotta per far approdare ad un porto migliore la nostra vita.

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