Le parole del Lunedì/ AGENDA

Eccola qui: profumata di stampa, con la copertina di quel colore che sì, è stato proprio scelto con cura.

L’agenda del nuovo anno inizia a vedere sfogliate le sue pagine.

Sono lì, invitanti nel loro spazio bianco, accogliente verso tutto ciò che vi appunteremo: scadenze, programmi, appuntamenti inderogabili e tanto altro ancora. Poi, quei segni che solo noi conosciamo: asterischi, sottolineature, colori, codici… per tentare una organizzazione fra le tante cose da fare. Proprio questo significa agenda: le cose che vanno fatte.

Segnare in agenda richiede almeno una piccola sosta, e l’agio di trovare il modo di scrivere comodamente.  Richiede che ci pensiamo un po’ su, e ci restituisce la domanda: cosa ritengo davvero importante, fra gli impegni che congestionano le mie giornate? Ci sarà un ordine di priorità, una gradazione qualitativamente significativa, un criterio-guida del mio muovermi? Proprio da questo annotare ci viene offerto un piccolo ma fondamentale aiuto: per non rimanere vittime degli automatismi delle urgenze, e per crescere nel coraggio di scegliere, che inizia dal riconoscere che non tutto può essere fatto, e che non siamo chiamati a salvare situazioni, ma a lasciarci salvare.

Dalle nostre cose-da-fare a ciò che Dio fa per noi, giorno dopo giorno: diamo spazio anche a queste note, in agenda, e gusteremo il sapore della compagnia di Dio, accanto a noi.

Commenti(7)

  1. Laura dice

    Annotarsi in agenda come il Signore provvederà a salvarmi giorno dopo giorno…una buona proposta per questo nuovo anno!
    Buon 2023 a tutte voi ,care Sorelle di Rossano!

  2. Giuseppe Botta dice

    Ottima iniziativa. Buon Anno 2023 a tutta la Vostra piccola comunità rossanese. Giuseppe Botta da Siena.

  3. Federica dice

    …disegna con me il nuovo anno …e non cancellare (nonostante tutto ) quello che se n’è andato…xchè con te Signore niente è da buttare

  4. Rita dice

    Avere un’agenda con alcune cose da fare che non coprano tutta la giornata è diventato importante per lasciare spazio alla fantasia di Dio!

  5. giuseppe dice

    Della vostra meditazione, care sorelle, sceglierei due parole: fare e priorità.

    Il verbo fare è un verbo musicale, è composto da due note (fa, re) ed in quanto tale, ci ricorda che la musica è fatta di regole in cui il rispetto dei tempi diviene essenziale. È un po’ come la nostra vita in cui, come voi dite, la pianificazione diviene prioritaria; la storiella che di seguito propongo ci aiuta a capire meglio questo concetto:

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    Il professore ha proprio ragione, “fallire nel pianificare è pianificare di fallire”; ce lo ricorda Gesù nel Vangelo e ce ne dà un esempio: “Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine?” (Lc 14,28)
    Eppure, nonostante tutti i nostri calcoli . . . il vino viene a mancare proprio nei momenti importanti (Gv 2,1-11); che fortuna, allora, avere un’amica come “Mamma Maria” a far da Mediatrice indicandoci la via: “Occupatevi delle cose di Dio e lasciate che Lui si occupi delle cose vostre.”

  6. Giuseppe dice

    Ecco la piccola storia … (non inclusa nel commento precedente verosimilmente per la lunghezza del commento…)
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  7. Giuseppe dice

    Ecco la piccola storia … (non inclusa nel commento precedente verosimilmente per la lunghezza del commento…)
    Un professore, in piedi davanti alla sua classe, prese un grosso vaso di vetro vuoto e cominciò a riempirlo con dei sassi piuttosto grandi, il cui diametro era di circa tre centimetri. Una volta terminata l’operazione chiese agli studenti se il contenitore fosse pieno ed essi risposero di sì.
    Allora il professore tirò fuori una scatola piena di piselli, li versò dentro il vaso di vetro e lo scosse delicatamente. I piselli andarono ad infilarsi negli spazi vuoti lasciati tra i vari sassi. Ancora una volta l’insegnante chiese ai suoi allievi se il vaso fosse pieno ed essi, ancora una volta, dissero di sì.
    Allora il professore tirò fuori una scatola piena di sabbia e la versò delicatamente nel vaso. La sabbia coprendo sassi e piselli riempì ogni altro spazio vuoto. Di nuovo il professore pose la stessa domanda agli studenti e questa volta essi risposero senza dubbio alcuno che il vaso di vetro era pieno.
    Allora il professore da sotto la scrivania tirò fuori due lattine di birra e le versò dentro il vaso di vetro, fino a svuotarle completamente: la sabbia assorbì tutta la birra versata. Alcuni studenti risero, altri rimasero a bocca aperta.
    “Ora – disse il professore, non appena si sopirono le risate – voglio che voi capiate che questo vaso di vetro rappresenta la vostra vita. I sassi sono le cose importanti: la famiglia, gli amici, la salute, i vostri figli futuri… sono le cose per le quali se tutto il resto fosse perso, la vostra vita sarebbe ancora piena. I piselli sono le altre cose per voi importanti: il lavoro, la casa, l’auto. La sabbia rappresenta tutto il resto, le piccole cose che ruotano intorno alle cose importanti della vita.
    Se dentro il vaso mettete per prima la sabbia – continuò il Professore – non ci sarebbe spazio a sufficienza per i piselli e per i sassi. Lo stesso vale per la vostra vita. Se dedicate tutto il vostro tempo e le vostre energie alle piccole faccende, non avrete spazio per le cose che per voi sono davvero importanti.
    Dedicatevi alle cose che vi rendono felici: giocate con i vostri figli, portate la persona che amate al cinema, uscite con gli amici. Ci sarà sempre tempo per lavorare, pulire la casa, lavare l’auto.
    Come prima cosa prendetevi cura dei sassi, sono le cose che veramente contano. Fissate le vostre priorità: il resto è solo “sabbia”!
    Una studentessa alzò la mano e chiese:
    “Professore, allora cosa rappresenta la birra?”
    L’insegnante sorrise e rispose: “Sono contento che me l’abbia chiesto. Essa serve per dimostrarvi che non importa quanto piena possa essere la vita: c’è sempre spazio per un paio di birre con un amico.”

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