Le parole del Lunedì/ NOME

C’è sempre, in ogni umana vicenda, un nome che ci fa esistere. Ci fa essere. Ci fa sentire amati.

Ciascuno di noi cresce all’ombra di un nome: quella persona che con la sua presenza dona qualcosa di ulteriore al nostro modo di essere, di sentire, di pensare. La sua autorevolezza, la sua forza, la sua affidabilità ci dà sicurezza, ci consente di muoverci con coraggio, di appassionarci per costruire qualcosa di bello.

C’è un indizio sicurissimo che ci rivela lo sbocciare di un innamoramento: quando prende il sopravvento in noi un nome al punto da volerlo riprodurre dovunque: sui muri, sullo zaino, sul diario. Addirittura arriviamo a farcelo tatuare, come per sentirci addosso la persona che lo porta. Al tempo stesso avvertiamo di voler tener segreto quel nome, per proteggerlo da curiosità o commenti inopportuni.

E se proprio la persona amata, proprio lei che porta quel nome ci chiama pronunciando il nostro, allora ci sembra di toccare il cielo con un dito: sentiamo di essere a nostra volta unici, ci riconosciamo importanti, considerati, addirittura corrisposti. Finalmente esistiamo, e proprio per lui, per lei!

Noi esistiamo per un nome.

Oggi nella liturgia della Chiesa l’attenzione è posta sul Nome di Gesù. Come una chiave, quel nome ci dischiude il cuore di Dio: ci rivela la sua volontà di conquistare, da innamorato che non si arrende mai, il nostro amore.

Nei Vangeli leggiamo di Gesù che pronuncia il nome di Marta, di Maria Maddalena, di Pietro… possiamo immaginare il tono della sua voce, la dolcezza, l’intensità.

Il nostro nome è scritto nel cuore dell’Eterno.

Noi esistiamo perché, istante dopo istante, Dio pronuncia con dolcezza tutta divina il mio, il tuo nome.

Commenti(2)

  1. Patrizia dice

    Quale conforto!

  2. Cinzia dice

    Gli antichi dicevano “nomen, omen”. È bello pensare che il mio nome lo possa aver pensato Lui, proprio per me, e lo stia pronunciando da tutta la vita, facendomi sentire da Lui amata. Grazie, sorelle.

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