Le parole del Lunedì/  ORIZZONTE

Una traversata notturna della Penisola, su un pullman a tutta velocità. Continue luci di paesi e autostrade, ma il buio rimane, fitto e inesorabile.

Poi ad un tratto, qualcosa viene a scuotere dal dormiveglia e dolcemente attira, come di bagliore.

Ed ecco: là in lontananza appare una piccola striscia rosa. L’aurora restituisce l’orizzonte che la notte aveva inghiottito. L’orizzonte in tutta la sua commovente vastità. E il cielo torna ad essere cielo, e il mare si fa riconoscere.

Il buio è finito, finalmente.

Ogni volta che si riapre il tempo di Avvento, con la sua promessa di speranza, si riaccende quel ricordo, non come di nostalgia, ma semmai come di promessa che si avvera: nel buio che ci avvolge e ci impedisce di distinguere, Egli viene. Ci viene incontro, di nuovo, con pazienza tutta divina, a ridonarci l’eternità del suo amore, a riscattare i cuori dal buio della non-speranza.

Egli viene. E il nostro ristretto orizzonte umano finalmente si apre, perché Lui lo dilata, lo riempie dei caldi colori della sua Presenza.

L’Aurora dall’alto ci visiterà (Lc 1, 78)

Avvento: all’orizzonte, la speranza.

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Commenti(4)

  1. Rosa Urso dice

    Bentornate carissime, con le parole del lunedì, un appuntamento che è mancato, a me, come penso a tanti altri.
    Un segno d’incoraggiamento, di riflessione , di speranza per affrontare l’intera settimana. Grazie 🙏

  2. Cinzia dice

    Bentornate, parole di Bene. Balsamo dell’anima. Bentornate, sorelle.

  3. Laura dice

    Che gioia ricevere di nuovo, perché di “nuovo” si tratta, queste vostre riflessioni che parlano al cuore e lo dispongono all’attesa. Grazie

  4. Giuseppe dice

    Che bella parola avete scelto, carissime sorelle! Orizzonte, un mosaico di tessere che cambiano prospettiva a seconda di come ci poniamo: vivere al suolo come polli col nostro “ristretto orizzonte” o librarsi in alto come aquile a contemplare l’infinita bellezza del Creato? La speranza, la più piccola delle virtù, è il nostro motore interiore che ci invita ad OSAre, a salire sempre più in alto e ci ricorda che spes (speranza) include pes (piede) e continuamente ci sussurra le stesse parole . . . “Va, va e anche tu fa lo stesso!” –

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