Le parole del Lunedì/  LETARGO

Certi animali hanno escogitato un modo geniale per scampare al freddo con le sue insidie: scavarsi un rifugio in profondità nel terreno, e lì trascorrere in tutta sicurezza mesi e mesi di sonno ininterrotto, per poi riemergere in superficie quando ritornerà il tempo buono, la primavera.

La cultura del letargo sembra insidiare e perché no anche contagiare persino l’uomo: quando preferiamo non fare la fatica di pensare, di metterci in discussione, di passare in rassegna le nostre certezze per verificare se sono davvero tali o semplicemente figlie del nostro egoismo. Si possono macinare anni e anni sempre così: in preda ad un certo sonnambulismo del vivere, tale per cui mentre vogliamo costruirci un rifugio autoprotettivo, in realtà restiamo prigionieri della superficie delle cose.

Il Vangelo ci propone in questo tempo di Avvento una terapia robusta, un antidoto efficacissimo: stare svegli di giorno! Difficile immaginare un ritrovato più geniale di questo.

Di notte, ormai tutti siamo bravi a tirare tardi, fare le ore piccole. Stare svegli di giorno, questo è il punto. Contrastare la tentazione del letargo tenendo gli occhi ben aperti. Scrollarci di dosso il calduccio delle nostre mediocrità, e andare incontro alla realtà così com’è, con le sue durezze e le sue sorprese, con le sue promesse e le sue lotte, da gente sveglia.

Mentre lo stolto cammina nel buio, Qoelet (2, 14) ci ricorda che il saggio ha gli occhi in fronte: li tiene aperti a guardare, osservare; a considerare, valutare. Anche, a scrutare per captare i segni, appena accennati eppure così certi, del Vivente.

Signore Gesù, 
ridestaci al desiderio della luce del mattino, 
vittoriosa sul buio, 
quando il sole sorge e tutto si riveste di grazia.
Aiutaci ad abbandonare il torpore del letargo
e ad innamorarci di nuovo dell'alba. 

Che anche un solo raggio della tua luce amica 
ci raggiunga dentro, nelle zone assopite del cuore, 
a scuoterle, a risvegliarle al contatto 
col calore della tua misericordia e della tua verità. 
In questa luce anche a noi è donato di rinascere. 

Maranatha!

Commento

  1. Isabella dice

    Purtroppo il letargo di noi cristiani è evidente, viviamo di culto invece che del Vangelo. Siamo addormentati su quelle panche di legno, recitiamo e non preghiamo, adoriamo il Prete e i Santi, ma nessuno o pochi conoscono Gesù. Proprio il profeta che avete nominato diceva ” il mio popolo muore per ignoranza” e io aggiungo per ipocrisia. Quest’anno non addobbero’ la casa, non metterò luci non ci sarà alcun presepe, il nostro Natale sarà solo preghiera e lacrime, l’unica luce che vorrei vedere è che in Terra Santa e in ogni luogo si proclami la pace. Aiutami Gesù, tocca il mio cuore, apri i mie occhi, guida i mie passi. Grazie infinite e buona settimana a tutte voi

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