Le parole del Lunedì/  LOTTA

Madre Alessandra carissima, oggi la parola è affidata a te. Oggi sono vent’anni che non ci sei più.

Ci manchi tanto!

Immediatamente ci salivano al cuore altre parole, molto “tue”: candore; purezza; innocenza…

Ma poi si è fatta spazio questa: lotta. Forse non così frequente nei tuoi dialoghi, nelle lectio che ci tenevi quotidianamente, eppure tanto, tanto presente nella tua vicenda interiore.

Ci mettiamo in ascolto di te, grande lottatrice…

«Sì o Gesù voglio rinunciare a tutto per Te, insegnami a saper sempre vincere nella lotta contro me stessa».

«Signore, spesso la mia preghiera è una lotta per affermare in me, nel mio cuore te e soltanto te…»

«Signore dell’anima mia, … spesso l’aridità è così amara; è un misto di paure interiori, aridità, tedio, noia e la lotta per vincere, purificare, rettificare, far trionfare Te su tutto è durissima. Eppure talvolta penso che questo è il mio martirio, fino a quando la tua grazia non me ne libererà».

«Gesù ti ringrazio con tutta l’anima per questa sofferenza, vorrei tanto che tutta la mia tristezza si cambiasse in gioia per i miei fratelli, la mia debolezza in forza per loro, specie per chi soffre e lotta tanto più di me».

«Oh Verità, Verità santa, ti vorrei in tutto il mio essere, nei pensieri, nelle parole, negli atteggiamenti, ma sono pronta a lottare per farla regnare in me sempre più completamente. Allora ci sarà l’Amore senza ombre, senza opacità!».

«La vita religiosa è lotta contro se stessi, per realizzare però una pace superiore che invada l’anima e la immerga nella pienezza».

«Signore, cosa vuoi da me? Sia! Ho capito che ormai la mia vita d’unione (con Te) dovrà realizzarsi in mezzo alle umane battaglie, ma Tu sai quanto sono debole, anche se non sembra, e ti supplico, fammi lottare solo in vista della verità, della giustizia, della carità».

«Padre, Fratello, Figlio carissimo, non è strano dirti così, anzi è la cosa più naturale, oggi, nel giorno della tua ordinazione sacerdotale. Nel Cristo questi tre sentimenti purissimi e pieni sono resi profondi e radicati nella più pura realtà. Di sofferenza in sofferenza, di lotta in lotta, di buio in buio, ma infine di chiarezza in chiarezza, per la infinita misericordia di Dio, il Signore mi ha portato a sentire così chi si identifica con Cristo sente esplodere in sé un’immensa capacità generatrice, ossia la grazia di una maternità che è, penso, per noi consacrati, il dono più bello della vita».

Commenti(3)

  1. Giuseppe dice

    “Oh, Grande Spirito, la cui voce ascolto nel vento, il cui respiro da vita a tutte le cose. Ascoltami; Io ho bisogno della tua forza e della tua saggezza.

    Lasciami camminare nella bellezza, e fa che i miei occhi sempre ammirino il rosso e purpureo tramonto.
    Fa che le mie mani rispettino la natura in ogni sua forma e che le mie orecchie rapidamente ascoltino la tua voce.
    Fa che sia saggio e che possa capire le cose che hai pensato per il mio popolo.

    Aiutami a rimanere calmo e forte di fronte a tutti quelli che verranno contro di me.
    Lasciami imparare le lezioni che hai nascosto in ogni foglia ed in ogni roccia.
    Aiutami a trovare azioni e pensieri puri per poter aiutare gli altri. Aiutami a trovare la compassione senza la opprimente contemplazione di me stesso.

    Io cerco la forza, non per essere più grande del mio fratello, ma per combattere il mio più grande nemico: Me stesso.

    Fammi sempre essere pronto a venire da te con mani pulite e sguardo alto. Così quando la vita appassisce, come appassisce il tramonto, il mio spirito possa venire a te senza vergogna”

  2. Giuseppina Adorato dice

    Gesù mio e Dio mio. Mia salvezza e mia roccia. Dimmi Gesù….se ti sto’ piacendo!!!Debbo a tutti i costi migliorare, ascoltare,interrogare,meditare aiutami ad essere empatica, così posso aiutare di più. Dio mio, soffia il tuo spirito su di me, e fa’ che, possa sentirlo per stare più vicino a te. Fammi amare e perdonare i miei nemici, ti prego signore, confondili, agisci tu! In me. Ti amo tanto Gesù mio e Dio mio.

  3. dSilvio Ruffino dice

    Un mese fa ho potuto leggere il libro che Paola Bignardi ha dedicato alla Madre Alessandra . Non mi dilungo, ma emerge con evidenza la novità nella comunità religiosa che la Madre ha accompagnato da vicino dopo averla maturata. In sé nel corso di diversi anni affrontando resistenze, incomprensioni e notevoli difficoltà. Sin dall’ accoglienza di avvertiva aria nuova in tanti particolari che segnavano il modo di stare insieme e di essere considerati. Questo era il frutto che si raccoglie in estate ma che ha avuto bisogno della semina autunnale, dei rigori invernali, delle fatiche e delle piogge primaverili, fiduciosi che il frutto sarebbe venuto solo dopo… Lotta è sia quando si dice comunemente “lavorare su di sé” e questo è il cammino formativo personale nella vita di fede e comunitaria, ma poi c’è anche il reggere gli ostacoli esterni che fanno inciampare, arretrare, pazientare e a volte anche desistere.. Dietro a ogni frutto c’è tutto questo.. Anche se non sempre appare. Madre Alessandra, come tutte le persone mosse dallo Spirito, sapeva tenere lì nuvole per sé e a chi incontrava offriva sempre il sole…

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